Visualizzazione post con etichetta animali delle fate... Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta animali delle fate... Mostra tutti i post

domenica 3 luglio 2011

Lupo

Io sono il lupo.
La fame è la mia compagna,
la solitudine la mia si...curezza
...un'eterna, triste condanna.
Io sono l'istinto.
Passi svelti nella notte,
il freddo è il mio giaciglio,
il vento la mia sola coperta.
Io sono il silenzio.
Un'ombra nella foresta
impronte lungo il fiume
occhi di brace nel profondo buio.
Io sono il mistero.
Canti d'amore alla luna,
lunghe corse inseguendo fantasmi,
ombre e tracce di odori e suoni.
Io sono il sogno.
La libertà pura, assoluta
che tracima violenta
su stagioni senza tempo.
Io sono alfa e omega
neve rossa d'ignare prede,
soffio di nuova vita
chiusura del naturale anello.
Io sarò forse ucciso,
mai disperso, cancellato
come immortale spirito del bosco
di nuovo vigore sarò creato.
Io sono il lupo.

Gufo..

Ogni notte
il gufo
con la sua scimmiesca faccia selvaggia
lancia il suo richiamo di tra i rami neri,
e i topi hanno freddo
e i conigli rabbriviscono
nei campi innevati -
e allora si apre la lunga, profonda valle del silenzio
quando egli smette il suo canto e si lancia
in aria.
Io non so
quale sia della morte lo scopo
ultimo, ma penso
questo: chiunque sogni di tenere la sua
vita in pugno
anno dopo anno per centinaia di anni
non ha mai considerato il gufo -
come egli viene, esausto,
attraverso la neve,
attraverso gli alberi ibernati,
superati tronchi e piante,
tirandosi fuori da stalle e campanili,
girando per questa e quella via
attraverso le maglie di qualunque ostacolo -
fermato da nulla -
riempiendosi momento dopo momento
di una gioia rossa e digeribile,
lanciandosi a falce dai campi solitari e bianchi -
e come al mattino,
come se ogni cosa fosse
come deve essere, i campi
si fanno intensi di luce rosa,
il gufo scompare
dietro tra i rami,
la neve va a cadere
fiocco dopo perfetto fiocco.
(Mary olivier)

Gufo bianco..

Gufi bianchi volano dentro e fuori i campi

Venendo giù
dal cielo gelido
con le sue profondità di luce,
come un angelo, o un Buddha con le ali,
era bello e preciso,
battendo le neve e qualsiasi cosa fosse là
con una forza che lascia l'impronta
della punta delle sue ali - distanti un metro e mezzo -
e l'impeto predatore delle sue zampe,
e il segno di ciò che stava rincorrendo
attraverso le bianche valli della neve -
e allora si è levato, graziosamente,
ed è volato via nuovamente verso le paludi ghiacciate,
per appostarsi là, come un piccolo faro,
nelle ombre blu -
così pensai:
forse morte
non è oscurità, dopo tutto,
ma così tanta luce che si avvolge attorno a noi -

soffice come piume.
Noi, istantaneamente stanchi di guardare, e guardare,
chiudiamo i nostri occhi, non senza meraviglia,
e ci lasciamo trasportare,
come attraverso la translucenza della mica,
al fiume che è senza la ben che minima ombra o macchia -
che è nulla se non luce - bruciante e aortica luce -
in cui siamo lavati e lavati
dalle nostre ossa.

(Mary olivier)

la Civetta..

La civetta è il simbolo della magia e della veggenza.

In diversi paesi viene anche chiamata aquila della notte .

Essa possiede una vista eccezionale anche durante il buio notturno, alla quale si aggiunge un ottimo udito.

Quando caccia, le sue prede non riescono ad avvertirne l'arrivo perché, grazie alle sue penne particolari, riesce a volare senza alcun rumore di battito d'ali.

Gli individui in possesso dell'energia della civetta sono in genere versati nelle arti magiche, o comunque nutrono uno spiccato interesse per l'occultismo.

Si sentono fortemente attratti verso la magia bianca o verso la meno raccomandabile magia nera.

E quasi impossibile tenere loro nascosto qualcosa, giacché sono in grado di percepire anche i pensieri più reconditi.

Non solo comprendono sempre senza fatica quale sia la verità, ma ritengono questa dote una cosa ovvia e naturale, la qual cosa li rende a volte poco ben accetti o addirittura temuti.

La civetta è l'uccello della saggezza, poiché è in grado di vedere e ascoltare cose che sfuggono agli altri animali. Può aiutare a riconoscere la verità e a interpretare le indicazioni del destino.