Visualizzazione post con etichetta poesie dark fantasy e racconti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poesie dark fantasy e racconti. Mostra tutti i post

sabato 3 settembre 2011

dark..

«C'è un salice che cresce di traverso

ad un ruscello e specchia le sue foglie

nella vitrea corrente; qui ella venne,

il capo adorno di strane ghirlande

di ranuncoli, ortiche, margherite

e di quei lunghi fiori color porpora

che i licenziosi poeti bucolici

designano con più corrivo nome

ma che le nostre ritrose fanciulle

chiaman "dita di morto"; ella lassù,

mentre si arrampicava per appendere

l'erboree sue ghirlande ai rami penduli,

un ramo, invidioso, s'è spezzato

e gli erbosi trofei ed ella stessa

sono caduti nel piangente fiume.

Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,

l'han sostenuta per un poco a galla,

nel mentre ch'ella, come una sirena,

cantava spunti d'antiche canzoni,

come incosciente della sua sciagura

o come una creatura d'altro regno

e familiare con quell'elemento.

Ma non per molto, perché le sue vesti

appesantite dall'acqua assorbita,

trascinaron la misera dal letto

del suo canto ad una fangosa morte. »

(Dall'Amleto di Shakespeare)


domenica 22 maggio 2011

"Il suo volto era un letto di chiome,
Come fiori in un prato-
La sua mano era più bianca dell'olio
che bruciando alimenta le luci sacre.
La sua lingua era più tenera
dell'armonia che oscilla nelle foglie-
chi l'ascolta puo' rimanere incredulo,
ma chi ne fa esperienza crede."
Fate

sabato 21 maggio 2011

poesie..

 Notte buia non portarti via i miei sogni, lascia che oltrepassino l'anima per giungere fino al cuore. Notte dolce non portarti via la speranza lascia che cresca fino a diventare realtà!.  
Notte invidiosa non portarti via il mio sogno più bello, lascialo con me affinchè il mio cuore non muoia al triste risveglio!


pesie fantasy

In una bellissima notte stellata, un bambino alzò lo sguardo al cielo e vedendo la luna così bella e splendente,non riuscì a trattenersi dal piangere!Allora la luna chiese"perchè piangi?" il bambino rispose"sono triste perchè sei così lontana ed io sono così piccolo, nn potrò mai toccarti!" la luna lo guardò e poi sorridendo disse "se io nn fossi già nel tuo cuore tu nn riusciresti nemmeno a vedermi!" ...non importa se in questo
mondo non riuscirai mai
a toccare la luna !
...
è così bello
vagabondare tra
le stelle!

poesie...

Scendono lenti fiumi di porpora lungo il mio petto, mentre gocciano cristalli di luce sul terreno umido, bagnato dal pianto eterno del cielo. Il tuo profumo trafigge i miei sensi creando assuefazione, il pensiero di te alimenta il mio essere... 

venerdì 20 maggio 2011

poesie...

  
Ovunque freddo e oscurità mi circondano… Un fuoco gelido...mi attraversa le vene…le ossa…il corpo …mi sento libero...vivo… …ma più vado avanti e più mi accorgo che sono solo…circondato dalle ombre delle tenebre… le mie tenebre… .Il cammino si fà sempre più faticoso ed io divento sempre più debole, fino al momento in cui non c'è la farò… …ma loro ignorano che sono immortale… …un immortalità che devo a loro… …solo nelle tenebre…circondato dalle ombre…solo…per l’eternità, se questo è il mio destino ritorno alla notte…la notte scura…ritorno alle ombre della solitudine! 


Fantasia

lunedì 16 maggio 2011

Io so bene che dentro la mia stanza
c'è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.

Non c'è bisogno che io gli trovi posto:
è una cortesia più conveniente
l'ospitale intuizione

La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono
l'integrità di questa muta intesa.

Non non potrei mai stancarmi di lui:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme
agli innumerevoli elementi dello spazio.

Ignoro se visti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere:
il suo nome è Immortalità.

FATA DI NOTTE

Tristezze della luna

Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

la fine del giorno...

La fine del giorno

Sotto una luce bigia, senza posa,
senza ragione, si contorce e incalza
danzando, spudorata e rumorosa,
la Vita: così, poi, quando s'innalza

voluttuosa la notte all'orizzonte,
e tutto, anche le fami, in sé racqueta,
tutto annuvola e spegne, anche le onte,
"Eccoti, alfine!" mormora il poeta.

"Pace ti chiede il mio spirito ed ogni
mia fibra, pace, e null'altro elisire;
ricolmo il cuore di funebri sogni,

vo' stendere le mie membra supine
nella frescura delle tue cortine
e quivi sempre, o tenebra, dormire!"
 

Madre delle memorie, amante delle amanti,
fonte d'ogni mia gioia e d'ogni mio dovere,
ricorderai le tenere nostre ebbrezze, davanti
al fuoco, e l'incantesimo di quelle lunghe sere,
madre delle memorie, amante delle amanti!

Le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi,
le sere sul balcone, velate d'ombre rosee....
Buono il tuo cuore, e dolce m'era il tuo seno: oh, seppi
dirti, e sapesti dirmi, inobliabili cose,
le sere accanto al palpito luminoso dei ceppi.

Come son belli i soli nelle calde serate,
quanta luce nel cielo, che ali dentro il cuore!
Chino su te sentivo, o amata fra le amate,
alitar del tuo sangue il recondito odore.....
Come son belli i soli nelle calde serate!

Un muro era la notte, invisibile e pieno.
Io pur sapevo al buio le tue pupille scernere,
e bevevo il tuo fiato, dolcissimo veleno,
e i piedi t'assopivo, entro mani fraterne.
Un muro era la notte, invisibile e pieno.

Io so come evocare i minuti felici,
e rivivo il passato, rannicchiato ai tuoi piedi:
è infatti nel tuo mite cuore e nei sensi amici
tutta chiusa la languida bellezza che possiedi.
Io so come evocare i minuti felici...

O promesse, o profumi, o baci senza fine,
riemergerete mai dai vostri avari abissi,
come dal mare, giovani e stillanti, al confine
celeste i soli tornano dopo la lunga eclissi?
- O promesse, o profumi, o baci senza fine!

Dark


domenica 15 maggio 2011

tenebra...

Tenebra  L'oscurità mi avvolge nel suo nero mantello, il mio cammino è appena cominciato e trovo te, angelo nero dei miei sogni occulti, e d'un tratto m'incanto guardando i tuoi occhi, cercando al loro interno le chiavi per uscire dall'inferno in cui mi trovo.

Dark
Dark

poesie...

Ho il nero mantello della notte che mi nasconde, ma se non mi ami lascia che mi trovi!...meglio morire per mano sua, che vivere senza il tuo amore
+
Il cielo sanguina i colori del tramonto e incendia le mie lacrime...un soffio di vento all'orizzonte dei ricordi è ciò che di lei mi resta!
+

Dark


Ti dono questi versi

Ti dono questi versi perchè se il mio nome approderà felicemente alle epoche lontane, e, una sera, farà sognare le menti umane, vascello favorito da un grande aquilone, il tuo ricordo, simile a favole confuse, stanchi il lettore come l’incessante percussione d’un timpano e con fraterna e mistica unione resti come appeso alle mie rime dignitose; essere maledetto cui, da voragini profonde al più alto cielo nulla, tranne me, risponde! -
O tu che, simile a un’ombra dall’orma effimera, calpesti col piede lieve e lo sguardo sereno gli stupidi mortali che t’han giudicato amara, statua dagli atri occhi, grande angelo dalla bronzea fronte!

(Charles Baudelaire 1861/1862)
  

Fate

poesie...


Stanche membra vaganti, all'imbrunire...
Passi incerti. 
Suoni di foglie infrante e di un lieve gelido vento invernale, tutto intorno solo il Sole e la sua sfumatura rossa all'orizzonte.
Mare. 
Salmastro bacino di rimpianti.
Terra.
Odorosa compagna di viaggio.
Occhi nel vuoto e il suo volto consumato da tanti imani dolori a causa di un anima forse fuori luogo forse fuori tempo in quei secoli bui e nell'aria solo il silenzio e nel cuore il suo tormento. 
Vampiri Glitter

è ora...

Rossa è la luna
languida la notte
nella palude dei ranocchi
allo scoccar
dei dodici rintocchi.

Fantasia

la danza delle streghe...

Nel cerchio di fuoco
s'aprono
le porte delle tenebre
mentre streghe e demoni
danzano insieme.

Ciondolano dai rami
antichi scheletri
al vagar
in terra dei loro spiriti.

Dalle lapidi
d'un vecchio cimitero
escono le anime dei morti
per raccontare ai vivi
la loro triste sorte.
Fantasia

domenica 8 maggio 2011

...CREDENZE DELL ATERRA DI SARDEGNA...


Il pane ha sempre avuto una grande importanza in Sardegna. Tenuto conto che è sempre stato l'alimento principale dei sardi, questi ne avevano un grande rispetto, tanto che in un banchetto doveva essere maneggiato con molta cura e prima di buttarlo si faceva il segno della croce. Il vino doveva essere servito tenendo la bottiglia o la caraffa con il dorso della mano rivolta verso l'alto. Versare il vino in modo diverso significava tradimento. Il maiale in Sardegna è sempre stato simbolo di benessere e buon auspicio, mentre il sedano è sempre stato considerato afrodisiaco.
Un vero e proprio rito antico è la tosatura della pecora: sa tundimenta (o tundidura dalle mie parti). Consiste nel liberare le pecore dal manto invernale utilizzando delle arcaiche forbici.
A Funtana Santa di Bonorva doveva svolgersi il rito dell'ordalia o giudizio divino: chi era accusato di furto veniva portato a questa fonte, dove è stato portato alla luce un recinto gradonato ad anfiteatro, per essere giudicato dalla divinità. Il presunto colpevole doveva superare una prova che avrebbe rivelato la verità sul furto: l'occhio dell'accusato veniva bagnato con l'acqua della fonte, dietro cui si celava la divinità. Se l'accusato era colpevole diventava cieco altrimenti aveva un incremento della vista per effetto dell'acqua magica.
Aristotele parla nella "Fisica" del rito sardo "dell'incubazione" (incubare=dormire) che consisteva nel dormire presso le tombe degli avi in modo tale da liberarsi dalle ossessioni grazie all'aiuto e ai consigli dei morti che attraverso il sonno comunicavano con i vivi. Questo rito sardo si svolgeva probabilmente davanti alle tombe collettive protostoriche: le tombe dei giganti che tuttoggi vengono visitate da alcuni perchè considerate depositarie di influssi benefici.


Per catturare una Janas e renderla la propria sposa era quello di fare in modo che non fuggisse, di notte: perciò i corteggiatori prendevano un lembo della loro veste, o un fazzoletto, oppure legavano le loro gambe a quelle di queste fanciulle. Al mattino, o entro qualche giorno, la janas sarebbe tornata/rimasta dal corteggiatore ed avrebbe accondisceso a sposarlo XD

C'è inoltre anche una lunga tradizione di sciamanesimo, in Sardegna... il contatto coi morti è rimasto fin nel folklore odierno, senza contare che per i Sardi il vento era l'insieme delle anime che viaggiavano da un posto all'altro...

L'essere Vampiro

Io non sono altro che un anima dannata,
l'oscurita' e una parte del mio essere,
la morte e l'inquetudine sono le mie compagne,
chi puo' mai salvarmi da tanta solitudine....
ma io voglio essere salvato????

Angelo nero fratello mio,
tu che porti le anime dei defunti,
tu che non sfuggi al tempo che trascorre,
tu che con la solitudine
hai condiviso l'esistenza,
vieni a prendere cio'
che un giorno hai solo guardato.....

in questa terra cosi malsana
la mia esistenza non e che un brivido oscuro
la mia voce un urlo di disperazione
il mio sangue una pozzione di eterna immortalita'

Marcus DeRomanus