In Sardegna la amano perché dà vita a feste e divertimenti, la odiano perché provoca malattia e umiliazione: si tratta dell'argia, una vera e propria ballerina variopinta.
In realtà è un animaletto piccolo e molto velenoso: alcuni lo descrivono come un ragno, altri come una grossa formica.
In ogni caso, la sua puntura può essere mortale se non curata nei tempi e nei modi imposti dalla tradizione.
S'argia è avvolta da mille misteri: per i sardi è la sola sopravissuta allo sterminio voluto da Dio degli animali velenosi dell'isola.
Rari gli incontri con qualche "argia maschio": quasi unicamente "femmina", si presenta con tanto di corpetto e gonna.
I colori degli abiti indicano il suo stato civile, come per le donne sarde: nubile, sposata o vedova. Il nero indica la vedova, il bianco la nubile, il maculato la sposa.
In realtà è un animaletto piccolo e molto velenoso: alcuni lo descrivono come un ragno, altri come una grossa formica.
In ogni caso, la sua puntura può essere mortale se non curata nei tempi e nei modi imposti dalla tradizione.
S'argia è avvolta da mille misteri: per i sardi è la sola sopravissuta allo sterminio voluto da Dio degli animali velenosi dell'isola.
Rari gli incontri con qualche "argia maschio": quasi unicamente "femmina", si presenta con tanto di corpetto e gonna.
I colori degli abiti indicano il suo stato civile, come per le donne sarde: nubile, sposata o vedova. Il nero indica la vedova, il bianco la nubile, il maculato la sposa.
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